Il disegno di Dio
Dal libro della GENESI
E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra”. Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
E fu sera e fu mattina: sesto giorno
La guerra
Dal libro della GENESI
Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: “Ho acquistato un uomo dal Signore”. Poi partorì ancora suo fratello Abele. Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo. Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6 Il Signore disse allora a Caino: “Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è la sua bramosia, ma tu dòminala”. Caino disse al fratello Abele: “Andiamo in campagna!”. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: “Dov`è Abele, tuo fratello?”. Egli rispose: “Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?”. Riprese: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!
Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. 12 Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra”. Disse Caino al Signore: “Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono! Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere”. Ma il Signore gli disse: “Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!”. Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l`avesse incontrato. Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.
POESIA “ E l’uomo disse: siano le tenebre” (Anonimo brasiliano)
Alla fine l’uomo distrusse la terra.
La terra era stata bella. Poi su di essa aleggiò lo spirito dell’uomo e distrusse tutte le cose.
E l’uomo disse : siano le tenebre. E sembrò all’uomo che le tenebre fossero buone, e chiamò le tenebre “sicurezza”; e divise se stesso in razze, religioni e classi.
Non ci fu sera e non ci fu mattina nel settimo giorno prima della fine.
E l’uomo disse: ci sia un governo forte, per regnare su di noi nelle nostre tenebre…. vi siano eserciti per uccidersi con ordine ed efficienza nelle nostre tenebre, perseguitiamo e distruggiamo, qui e fino ai confini della terra coloro che ci dicono la verità, perché noi amiamo le nostre tenebre.
Non ci fu sera e non ci fu mattina nel sesto giorno prima della fine.
E l’uomo disse: vi siano missili e bombe per uccidere meglio e più rapidamente. E vi furono forni e camere a gas per rifinire il lavoro.
Ed era il quinto giorno prima della fine.
E l’uomo disse : vi siano droghe e altre vie all’evasione, perché un lieve e costante fastidio – la Realtà – ci disturba nella nostra comunità. Ed era il quarto giorno prima della fine.
E l’uomo disse : ci siano divisioni tra le nazioni perché possiamo sapere chi è il nostro nemico. Ed era il terzo giorno prima della fine.
E per l’ultima cosa l’uomo disse: facciamo Dio a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, e non ci sia altro dio a competere con noi. Diciamo che Dio pensa come noi pensiamo, che odia come noi odiamo e uccide come noi uccidiamo.
Ed era il secondo giorno prima della fine.
Nell’ultimo giorno vi fu un grande fragore sulla faccia della terra: il fuoco bruciò il pianeta e fu silenzio.
E il Signore Dio vide tutto quello che l’uomo aveva fatto, e nel silenzio che avvolgeva quei resti fumanti Dio pianse.
Spazio di silenzio
PREGHIERA PENITENZIALE
TUTTI (CANTATO) : Kirie Eleison
LETTORE: Signore, noi abbiamo ancora le mani insanguinate, dalle ultime guerre mondiali, delle numerose guerre che abbiamo combattuto da allora e da quella odierna così che non ancora tutti i popoli hanno potuto stringerle fraternamente fra loro. .
Tutti: Kirie Eleison
Lettore: Signore, noi siamo tanto armati come non lo siamo mai stati nei secoli prima d’ora, e siamo così carichi di strumenti micidiali da potere, in un istante, incendiare la terra e distruggere forse anche l’umanità.
Tutti: Kirie Eleison
Lettore: Signore, noi abbiamo fondato lo sviluppo e la prosperità di molte nostre industrie colossali sulla demoniaca capacità di produrre armi di tutti i calibri, e tutte rivolte ad uccidere e a sterminare gli uomini nostri fratelli; così abbiamo stabilito l’equilibrio crudele dell’economia di tante Nazioni potenti sul mercato delle armi verso le Nazioni povere,
prive di aratri, di scuole e di ospedali.
Tutti: Kirie Eleison
Lettore: Signore, noi abbiamo lasciato che rinascessero in noi le ideologie, che rendono nemici gli uomini fra loro: il fanatismo rivoluzionario, l’odio di classe, l’orgoglio nazionalista, l’esclusivismo razziale le emulazioni tribali, gli egoismi commerciali, gli individualismi gaudenti e indifferenti verso i bisogni altrui.
Tutti: Kirie Eleison
Lettore: Signore, noi ogni giorno ascoltiamo impotenti le notizie di guerre ancora accese nel mondo.
Tutti: Kirie Eleison
Lettore: Signore, guarda tuttavia ai nostri sforzi, inadeguati, ma sinceri, per la pace del mondo! Vi sono istituzioni magnifiche e internazionali; vi sono propositi per il disarmo e la trattativa.
Tutti: Kirie Eleison
Lettore: Signore, vi sono soprattutto tombe che stringono il cuore, famiglie spezzate dalle guerre, dai conflitti, dalle repressioni capitali; donne che piangono, bambini che muoiono; profughi e prigionieri accasciati sotto il peso della solitudine e della sofferenza: e vi sono tanti giovani che insorgono perché la giustizia sia promossa e la concordia sia legge delle
nuove generazioni.
Tutti: Kirie Eleison
Tutti: Signore, Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.
Il digiuno accetto a Dio
Dal libro del profeta Isaia (58,1-12)
Grida a squarciagola, non aver riguardo;
come una tromba alza la voce;
dichiara al mio popolo i suoi delitti,
alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
Mi ricercano ogni giorno,
bramano di conoscere le mie vie,
come un popolo che pratichi la giustizia
e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio;
mi chiedono giudizi giusti,
bramano la vicinanza di Dio:
«Perché digiunare, se tu non lo vedi,
mortificarci, se tu non lo sai?».
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari,
angariate tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi
e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi,
così da fare udire in alto il vostro chiasso.
E’ forse come questo il digiuno che bramo,
il giorno in cui l’uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo,
usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno
e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà;
implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!».
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se offrirai il pane all’affamato,
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le antiche rovine,
ricostruirai le fondamenta di epoche lontane.
Ti chiameranno riparatore di brecce,
restauratore di case in rovina per abitarvi.
Omelia
La resurrezione
Dal Vangelo di Giovanni (20,19-23):
19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Preghiamo insieme
Fratelli e sorelle, invochiamo Dio, nostro Padre, che ama tutti i popoli della terra. A lui apriamo con fiducia il nostro cuore, certi di trovare ascolto e conforto.
Ripetiamo insieme:
Dio della pace, ascoltaci.
1. Per la Chiesa: perché sia sempre più una comunità di persone capaci di costruire pace nel proprio quoti- diano e di annunciare il Vangelo di fronte a ogni violenza, sopruso ed ingiustizia, preghiamo.
2. Per tutti i governanti: perché nella drammaticità dell’ora presente, illuminati dallo Spirito Santo possano responsabilmente fermare la spirale dell’odio e favorire processi di pace, preghiamo.
3. Per i popoli che subiscono la guerra, per i profughi privati della casa e della dignità, per tutte le vittime di attentati nel mondo e per tutti coloro che vivono e subiscono ogni forma di violenza fratricida: perché il Signore doni loro la serenità del cuore, preghiamo.
4. Per ciascuno di noi: perché, docili all’azione dello Spirito, possiamo essere costruttori di pace e di giustizia, soprattutto nel promuovere famiglie come vere comunità di amore, aperte alla vita, all’accoglienza e all’ospitalità, preghiamo.
Il sacerdote continua:
Raccogliamo ogni invocazione e ogni desiderio, presentiamo al Signore ogni inquietudine e sofferenza con le parole che Gesù ci ha insegnato e insieme cantiamo:
Padre nostro che sei nei cieli….
Preghiera conclusiva:
Dio, Signore della vita e della storia, riconosciamo il tuo amore di Padre quando pieghi la durezza dell’uomo, e in un mondo lacerato da lotte e discordie lo rendi disponibile alla riconciliazione. Con la forza dello Spirito tu agisci nell’intimo dei cuori perché i nemici si aprano al dialogo, gli avversari si stringano la mano e i popoli s’incontrino nella concordia.
Per tuo dono, o Padre, la ricerca sincera della pace estingue le contese, l’amore vince l’odio e la vendetta è disarmata dal perdono.
Benedizione
———————————–
La Chiesa di Carpi accoglie l’invito del Papa per la giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina.
Mercoledì 2 marzo dalle ore 12 alle ore 14 apertura straordinaria della Cattedrale
La Chiesa di Carpi accoglie l’invito di Papa Francesco alla giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina, indetta per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima. Per l’occasione viene proposto un momento pubblico di preghiera personale e comunitaria aperto a tutti, con l’apertura straordinaria della Cattedrale dalle ore 12 alle ore 14. La preghiera sarà presieduta dal vicario generale della Diocesi, monsignor Gildo Manicardi. La preghiera e il digiuno proseguiranno poi per l’intera giornata in particolare nel corso delle celebrazioni per il Mercoledì delle Ceneri che si terranno in Cattedrale alle ore 19 e in tutte le parrocchie della Diocesi.
Purtroppo gli eventi di queste ultime ore vedono disattesi i ripetuti appelli del Papa ad astenersi “da ogni azione che provochi ancora più sofferenza tra le popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale”. Nel corso dell’udienza generale di mercoledì 23 febbraio aveva affermato: “Nonostante sforzi diplomatici delle ultime settimane – ha denunciato Francesco – si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Con me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politica perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra: il padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici”. Rivolgendo, poi, un appello a “credenti e non credenti”, il Papa ha proposto per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una Giornata di preghiera e digiuno: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.
————————————————————————
Guerra in Ucraina: la vicinanza della Chiesa di Carpi alla comunità ucraina
Domenica 27 febbraio l’incontro con il vicario generale mons. Gildo Manicardi in San Bernardino Realino. Questa sera alle 18.30 la messa nella chiesa del Corpus Domini
Oggi, domenica 27 febbraio, per la Chiesa di Carpi è una giornata di vicinanza alla Comunità ucraina presente a Carpi per condividere nella preghiera il dolore e la preoccupazione per le conseguenze sulla popolazione dell’invasione russa in atto in questi giorni. Questa mattina nella chiesa di San Bernardino Realino, dove abitualmente si ritrova la Comunità ucraina per la preghiera e per celebrare la messa, era presente l’assistente spirituale don Alessandro Sapunko con una nutrita delegazione di cittadine e cittadini ucraini. Il sacerdote e i fedeli ucraini sono stati accolti al termine della messa della comunità parrocchiale di San Bernardino dal vicario generale monsignor Gildo Manicardi, insieme dal parroco don Mauro Pancera e al vicario episcopale per la carità don Riccardo Paltrinieri, che ha espresso a nome del vescovo Erio, la solidarietà della Chiesa di Carpi per questo momento drammatico che stanno vivendo i familiari rimasti in Ucraina e per la sofferenza di chi da qui segue con apprensione lo sviluppo degli eventi bellici. Nelle parole di don Alessandro in breve il racconto della storia sofferta dell’Ucraina e il desiderio di libertà e di pace che anima questo popolo e la richiesta di continuare con la preghiera e con l’aiuto per le necessità che si manifesteranno sia per la gente in Ucraina sia per i profughi che arriveranno anche qui in Italia. Hanno portato la loro solidarietà alla Comunità ucraina anche Roberta Della Sala, operatrice Caritas e della Consulta per gli stranieri, la Migrantes di Carpi con Elena Zuffolini e Maurizio Maio. Al termine un momento di preghiera sentito e commosso vissuto con la comunità ucraina ha concluso questo primo incontro. Questa sera alle 18.30 nella chiesa del Corpus Domini a Carpi, l’Azione Cattolica diocesana accoglierà la comunità ucraina nella celebrazione della santa messa presieduta dal vicario generale monsignor Manicardi.
Si ricorda che mercoledì 2 marzo, giornata di preghiera e digiuno indetta dal Papa per la pace in Ucraina, la Chiesa di Carpi invita ad un momento di preghiera pubblico presieduto dal vicario generale mons. Manicardi, che si terrà dalle ore 12 alle ore 14 nella Cattedrale di Carpi.